Come funziona la carbossiterapia: tutto ciò che devi sapere

Come funziona la carbossiterapia

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Quando si parla di come funziona la carbossiterapia, ci si avvicina a un mondo che unisce scienza vascolare, estetica e rigenerazione tissutale. Presso Massimo Luni Medicina Estetica a Torino, la carbossiterapia è uno dei trattamenti che proponiamo per contrastare inestetismi legati al microcircolo, alla cellulite, alla lassità cutanea e alle adiposità localizzate. In questo articolo spiegheremo in modo chiaro come agisce, perché viene utilizzata, quali zone si possono trattare, i benefici attesi e le precauzioni da considerare.

Il trattamento prevede l’iniezione controllata di anidride carbonica (CO₂) nel tessuto cutaneo o sottocutaneo, usando aghi sottilissimi e apparecchiature calibrate. L’effetto preso di mira è quello di stimolare la microcircolazione, migliorare la ossigenazione locale e favorire il drenaggio dei metaboliti. Ma, come in tutti i trattamenti medici, non è detto che i risultati siano identici per tutti: la risposta individuale, l’area trattata, la tecnica applicata e la costanza del protocollo giocano un ruolo fondamentale.

Come funziona la carbossiterapia
Come funziona la carbossiterapia

A cosa serve la carbossiterapia

La carbossiterapia ha origine in ambito vascolare: già negli anni ’30 veniva sperimentata per migliorare la circolazione negli arti, e oggi è ampiamente impiegata anche in medicina estetica.

In campo estetico, le indicazioni principali includono:

  • Cellulite e panniculopatia edemato-fibro-sclerotica: migliorando la microcircolazione e stimolando il drenaggio, la carbossiterapia aiuta a ridurre l’aspetto “a buccia d’arancia”.
  • Adiposità localizzate (cuscinetti): l’effetto locale di CO₂ stimola processi metabolici e lipolitici nei tessuti adiposi.
  • Lassità cutanea e invecchiamento cutaneo: favorendo la stimolazione del collagene e dell’elasticità del derma, può contribuire a un miglior tono della pelle.
  • Cicatrici, smagliature e discromie: nei casi in cui la microcircolazione è compromessa, la carbossiterapia può favorire il rimodellamento tissutale.
  • Disturbi del microcircolo, gambe gonfie, insufficienza venosa: in alcune condizioni mediche, la CO₂ può contribuire a migliorare la perfusione locale.

Va ribadito: queste applicazioni devono essere valutate caso per caso. Un uso pretendente “universale” non è corretto e può portare a delusione. Il medico estetico valuta la storia clinica, lo stato del microcircolo e le aspettative per definire se la carbossiterapia è adatta o se va integrata con altre tecnologie.

Qual è il meccanismo: come funziona la carbossiterapia

Capire come funziona la carbossiterapia significa comprendere cosa succede quando si inietta anidride carbonica nel tessuto cutaneo.

  1. Iniezione di CO₂ sterile
    Viene utilizzato un macchinario dedicato che regola un flusso di CO₂ sterile. Attraverso aghi sottilissimi (monouso e sterili), il gas viene insufflato nel derma o nel sottocute.
  2. Dilatazione microvascolare e aumento del flusso sanguigno
    La presenza del gas stimola la dilatazione arteriosa e capillare, migliorando la perfusione locale e attivando effetti vasomotori.
  3. Effetto Bohr e rilascio di ossigeno
    Il gas interagisce con il pH locale favorendo il rilascio di ossigeno dall’emoglobina (effetto Bohr). Questo ossigeno extra sostiene il metabolismo tissutale e favorisce l’eliminazione di scorie cellulari.
  4. Stimolazione dei processi rigenerativi
    Il microtrauma indotto dall’ago e l’azione fisiologica della CO₂ promuovono la neocollagenesi e la riorganizzazione dell’impalcatura tissutale.
  5. Effetti lipolitici e drenanti
    Si ipotizza che la CO₂ agisca anche direttamente sulle cellule adipose (lipolisi locale) e stimoli il drenaggio dei liquidi interstiziali.

In sintesi: il trattamento sfrutta l’azione combinata della CO₂ iniettata (stimolo vascolare e ossigenante) con un lieve trauma tissutale controllato, per favorire un miglioramento globale del microambiente cutaneo e adiposo.

Come si svolge la seduta: durata, protocolli e frequenza

Una procedura ben condotta dipende da protocollo, capacità del medico e caratteristiche del paziente. Ecco cosa generalmente aspettarsi:

  • Preparazione: il medico effettua una valutazione clinica, analizza anamnesi, foto pretrattamento e controlla eventuali controindicazioni.
  • Esecuzione: vengono effettuate microiniezioni su zone mirate, con regolazione del flusso di CO₂ tramite flussimetro.
  • Durata: una seduta dura tipicamente 15-30 minuti, a seconda della zona trattata e dell’estensione.
  • Frequenza e numero di sedute: si compone quasi sempre di un ciclo. Generalmente si prevedono 6-15 sedute (o più), con intervallo settimanale o bi-settimanale nelle prime fasi.
  • Protocollo di mantenimento: dopo il ciclo iniziale, solitamente si eseguono sedute di richiamo periodiche per conservare l’effetto nel tempo.

È fondamentale comprendere che il “numero fisso” non esiste: ogni programma terapeutico va personalizzato in base alla risposta del paziente, all’area trattata e all’obiettivo desiderato.

Il decorso e gli effetti collaterali possibili

Come per qualsiasi procedura medico-estetica, anche nella carbossiterapia è importante sapere cosa aspettarsi e quando contattare il medico:

Effetti normali e transitori

  • lieve sensazione di bruciore o calore durante l’iniezione
  • arrossamento o lieve edema locale
  • ecchimosi (lividi) nei punti di iniezione
  • lieve indolenzimento locale per qualche ora

Effetti rari o più seri (se il trattamento non è ben calibrato)

  • enfisema sottocutaneo temporaneo (gas che si diffonde sotto la pelle)
  • sensazione di “crepitio” cutaneo
  • reazioni più prolungate (arrossamenti persistenti) se applicato in zone delicate
  • nei casi estremi, un uso improprio della CO₂ potrebbe determinare complicazioni maggiori se non condotto da medico competente

Controindicazioni da considerare
Il trattamento non è adatto a tutti. Alcune condizioni che controindicano la carbossiterapia sono:

  • insufficienza respiratoria, epatica, renale e cardiaca grave
  • anemia grave
  • gravidanza e allattamento
  • ulcere attive nelle zone da trattare o infezioni cutanee locali
  • malattie sistemiche non controllate

Prima di intraprendere un ciclo di carbossiterapia è essenziale comunicare al medico ogni condizione clinica e farmaci assunti, così da poter evitare rischi.

Come potenziare i risultati e mantenere i benefici

Un trattamento efficace non si esaurisce con le sedute: il mantenimento e l’attenzione al proprio stile di vita fanno la differenza. Ecco le strategie principali:

  • Idratazione costante: bere acqua favorisce l’eliminazione delle scorie metaboliche
  • Alimentazione equilibrata e ricca di antiossidanti: vitamine, minerali e alimenti “depurativi” supportano la rigenerazione
  • Attività fisica moderata regolare: stimola la microcircolazione e favorisce il ricambio tissutale
  • Evitare eccessi di calore o freddo estremi nella zona trattata subito dopo le sedute
  • Supporto con trattamenti complementari: in alcuni casi si integra con radiofrequenza, pressoterapia o tecnologie che lavorano in sinergia
  • Cicli di richiamo periodici: mantenere l’effetto richiede sedute “di mantenimento” su indicazione del medico

Lo scopo è non solo ottenere risultati, ma conservarli nel tempo in modo stabile e armonioso.

Quando aspettarsi i risultati

Molto spesso chi si avvicina alla carbossiterapia vorrebbe sapere quando vedrà i benefici. Non esiste una risposta universale, ma qualche indicazione utile:

  • In alcuni casi, si percepiscono miglioramenti già dopo 2-3 sedute in termini di “sensazione di leggerezza” o minore tensione cutanea.
  • Per risultati visibili più consistenti (riduzione cellulite, miglioramento del tono), è spesso necessario completare il ciclo iniziale (6-15 sedute).
  • Dopo il ciclo base, gli effetti tendono a durare se seguiti da sedute periodiche di mantenimento.

È fondamentale che il medico monitori il progresso e adatti il protocollo se necessario, in base alla risposta individuale.

Perché scegliere una carbossiterapia professionale

Il corretto esito del trattamento dipende non solo dalla tecnologia, ma soprattutto dall’esperienza nel protocollo e nell’attenzione alla personalizzazione. Presso Massimo Luni Medicina Estetica, scegliamo:

  • dispositivi calibrati e medicali per regolare con precisione flusso, volume e velocità di CO₂
  • aghi monouso e sterili di qualità elevata
  • protocolli personalizzati in base al distretto da trattare e al profilo del paziente
  • un’approfondita valutazione anamnestica per escludere controindicazioni
  • un supporto nel periodo post-trattamento per ottimizzare il recupero e la resa estetica

In questo modo, si massimizza l’efficacia e si minimizzano i rischi, ottenendo miglioramenti visibili e duraturi.

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